Acidi grassi omega-3 a lunga catena plasmatici e atrofia del lobo temporale mediale


Gli acidi grassi Omega-3 a lunga catena Acido Eicosapentaenoico ( EPA ) e Acido Docosaesaenoico ( DHA ) sono potenziali candidati per interventi che ritardino la malattia di Alzheimer, ma i dati degli studi clinici sono controversi. Si è cercato di determinare se i livelli plasmatici di EPA o DHA possano prevedere l’atrofia delle regioni di sostanza grigia del lobo temporale mediale nei soggetti più anziani.

Un totale di 281 soggetti alloggiati in comunità inclusi nel Three-City Study, di età compresa tra 65 anni o più, ha effettuato misurazioni degli acidi grassi nel plasma al basale e ha subito esami di risonanza magnetica al basale e dopo 4 anni.

È stata studiata l'associazione tra livelli plasmatici di EPA e DHA e il cambiamento di volume della materia grigia del lobo temporale mediale a 4 anni.

Livelli plasmatici più alti di EPA, ma non di DHA, sono stati associati ad una minore atrofia della sostanza grigia della zona ippocampale / paraippocampale destra e della amigdala destra ( P minore di 0.05 ).

Sulla base di una perdita media di volume della amigdala destra di 6.0 mm3/anno ( 0.6% ), livelli plasmatici di EPA, al basale, più alti di 1 deviazione standard ( +0.64% degli acidi grassi totali nel plasma ) erano correlati a una perdita di materia grigia minore di 1.3 mm3 per anno nella amigdala destra.

Una maggiore atrofia della amigdala destra era associata a un maggiore calo nelle prestazioni della memoria semantica e a più sintomi depressivi a 4 anni.

In conclusione, l'amigdala, che sviluppa neuropatologie nella fase iniziale della malattia di Alzheimer ed è coinvolta nella patogenesi della depressione, può rappresentare una importante struttura del cervello coinvolta nella associazione tra EPA e declino cognitivo e sintomi depressivi. ( Xagena2012 )

Samieri C et al, Neurology 2012; 79: 642-650

Neuro2012



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